Un viaggio ai confini del mondo, là dove il tempo si è fermato.
Un viaggio alla scoperta di usanze e tradizioni, miti e leggende.
Un viaggio tra città che vivono di ricordi e di piccoli gesti quotidiani.
La Patagonia vista con gli occhi di Luis Sepúlveda.
Un diario di viaggio che immortala l’anima di questa regione e delle sue genti attraverso gli appunti presi su una moleskine regalata dall’amico Bruce Chatwin.
Era un mezzogiorno d’inverno a Barcellona quando i due si fecero una promessa: un giorno avrebbero fatto insieme un viaggio in Patagonia. Un sogno però destinato ad infrangersi. Sepúlveda ottenne il permesso di ritornare in Cile troppo tardi. Chatwin “aveva già intrapreso un viaggio inevitabile, un lungo viaggio attraverso montagne e mari infiniti“. Ma si sa, gli impegni presi con gli amici sono sacri. E così Sepulveda decise di partire per la “fine del mondo“.
Un libro breve fatto di pensieri, riflessioni e leggende: un balzo nel cuore di “una regione così vasta e colma di avventure che non può essere toccata dalla meschina frontiera che separa la vita dalla morte“. Un libro fatto di sensazioni e attimi vissuti a stretto contatto con le persone che da una vita abitano quei territori: Ladislao allevatore di bestiame, Jorge Dìaz la voce della libertà della Patagonia, Carlos E Basta l’amico di una vita, Klaus Kucimavic il Premio Nobel alternativo per la fisica, vecchio nazista che aveva scoperto un foro nella cappa dell’ozono, l’emozionante incontro con lo scrittore Francisco Coloane e tanti, tanti altri ancora.
E’ impossibile non innamorarsi di questa terra.
Sepúlveda con Patagonia Express incuriosisce il lettore, creando il desiderio di visitare, seppur virtualmente, questa parte sperduta di mondo. A ogni pagina, per ogni luogo descritto, nasceva in me la voglia di approfondire la conoscenza di questi luoghi, così fisicamente lontani ma al tempo stesso vicini alla mia voglia di viaggiare e di scoprire.
Se siete dei sognatori, amanti della natura e delle terre incontaminate, questo è il libro per voi! 🙂