Escursione al Monte Fumaiolo

Finalmente rimetto la scarpe da trekking! Abbiamo così tanti posti ancora da conoscere che fatichiamo a scegliere da dove partire. Dopo questi mesi di lockdown abbiamo assolutamente bisogno di natura incontaminata.
Come prima escursione del 2020 scegliamo il Monte Fumaiolo. Non abbiamo mai fatto trekking da quelle parti quindi cerchiamo di acquisire qualche nozione da chi ci è stato prima di noi.

La partenza è programmata per sabato 30 maggio (sono super felice!) ore 11.30 da Poggio Torriana (RN). Arriviamo alle Balze (fraz. del comune di Verghereto FC) alle 12.35 circa.
Parcheggiamo la macchina davanti all’albergo Monte Fumaiolo e da lì imbocchiamo il sentiero CAI n. 104 in direzione della sorgente del Tevere. Dopo tanto tempo il primo contatto con la natura è davvero molto emozionante: sin dall’inizio del sentiero si apre una distesa di faggi da rimanere a bocca aperta. Sicuramente sarebbe molto suggestivo dedicare a questo percorso una giornata autunnale per ammirare il ‘foliage’. Il sentiero è ben curato e adatto a tutti. Una serie di gradoni ci conducono verso la sorgente che si trova a 10 minuti di cammino.
Arrivati a destinazione (1268 slm) scattiamo qualche foto di rito e leggiamo che un tempo la sorgente si trovava in Toscana. Fu Mussolini a spostare i confini regionali, includendo il monte Fumaiolo alla Romagna.


Continuiamo il percorso in direzione del valico del Monte Fumaiolo (1400 slm) che si trova a circa 15 minuti di cammino. Arriviamo al Fumaiolo Paradise Hotel dove ci fermiamo per una breve pausa. La zona oltre che essere meta prediletta per gli escursionisti lo è soprattutto per i motociclisti. Sono tanti quelli che si fermano al valico per un pranzo o semplicemente per ammirare il panorama.
Attraversiamo la strada e ci dirigiamo verso la vetta dal Monte Fumaiolo (circa 10 minuti di cammino). A differenza del precedente sentiero, più turistico, questo acquista tutte le caratteristiche di un vero itinerario di montagna. A circa metà del percorso c’è un bivio: per arrivare alla cima bisogna imboccare il sentiero CAI n. 106. Arrivati sulla vetta del Monte Fumaiolo rimaniamo un po’ delusi: eravamo convinti di poter ammirare un bel panorama e invece veniamo sorpresi da un’imponente antenna telefonica.

Ripercorriamo il sentiero al contrario e al bivio decidiamo di dirigerci in direzione dei ‘Sassoni‘ riprendendo così il percorso CAI n.104.
A una decina di minuti di cammino arriviamo al punto panoramico dei Sassoni. Qui ammiriamo un panorama veramente mozzafiato!! Le foto parlano da sole..

Il cielo minacciava pioggia (il tempo in montagna cambia veramente con grandissima rapidità!). Per evitare di camminare nel bosco durante un temporale scegliamo di ritornare indietro percorrendo sempre lo stesso sentiero. In alternativa avremmo potuto continuare in direzione Balze, ma ci avremmo impiegato più di un’ora e mezza a tornare al parcheggio.
Dopo circa 30 minuti raggiungiamo la macchina e anziché piovere ritorna un bellissimo sole. Non ci facciamo sfuggire l’occasione e decidiamo di raggiungere la Cascata del Tevere distante circa 20 minuti di cammino. Riprendiamo il sentiero CAI n. 104 però questa volta in direzione Balze intraprendendo così una piccola parte del Cammino di San Vicinio.
Dal parcheggio attraversiamo la strada e percorriamo circa 200 mt sul percorso asfaltato per poi addentrarci nel bosco. Arrivati al primo bivio giriamo a destra e troviamo a 100 mt un pascolo pieno di mucche. Continuiamo per altri 5 minuti e giunti all’ultimo bivio (prima della cascata) imbocchiamo il sentiero CAI n. 106: non potete sbagliarvi perché per proseguire bisogna oltrepassare un recinto con una scala di legno fissa. Ed ecco che dopo 5 minuti si arriva alla bellissima cascata del Tevere.
Dopo qualche foto di rito e una breve pausa riprendiamo il sentiero per tornare alla macchina.

Torniamo a casa, dopo 8 km di cammino, super felici e rilassati. Ho ancora negli occhi quei bellissimi paesaggi che mi accompagneranno fino alla prossima escursione.

Peio: una perla nella Val di Sole

Sono trascorsi già quattro anni dalla mia prima volta sugli sci…e come si sa la prima volta non si scorda mai.

Ho imparato a sciare che avevo già 20 anni. Vedevo bambini piccolissimi sfrecciare affianco a me mentre io, un po’ impaurita e imbranata, scendevo per la pista con la velocità di una lumaca. Eppure, alla fine, ce l’ho fatta anche io!

La stagione invernale è alla porte, la prima neve è già caduta in molte località montane, dunque è ora di prepararsi.

Ma quale destinazione scegliere? Beh dipende dalle vostre esigenze. Io oggi vi parlerò di Peio, una piccola città immersa nella Val di Sole, in Trentino-Alto Adige. É qui che per la prima volta ho messo gli sci ai piedi, ed è qui che ho preso la mia prima seggiovia (e senza problemi pur soffrendo di vertigini). Ma quali sono le sue caratteristiche principali?

1.SKIAREA. 20 km di piste, con diversi livelli di difficoltà, si estendono all’interno del Parco dello Stelvio. Da Peio Fonti parte la funivia che vi condurrà fino al rifugio Scoiattolo e alla scuola di sci, a circa 2000 metri di altitudine. Da qui potete raggiungere la funivia Peio 3000, inaugurata nel 2011, che in pochi minuti vi condurrà a circa 3000 metri: credetemi lo spettacolo è mozzafiato. Capita spesso di vedere qua e là qualche gruppo di stambecchi e camosci. Arrivati in cima avrete la possibilità di sciare lungo la pista Val della Mite per circa 8 km raggiungendo addirittura Peio Fonti. Lungo il percorso la pendenza della pista cambia più volte come ovviamente lo scenario che vi circonda. Oltre alle piste appena elencate ce ne sono altre facilmente raggiungibili con l’ausilio di diverse seggiovie. Inoltre dal 2017 è stata inaugurata la FUNSLOPE, una sorta di parco giochi lungo 450 metri dedicato ai riders. Si trova sulla pista Beverina ed è raggiungibile con la seggiovia a quattro posti Saroden. Le strutture presenti sono:

  • Rainbow butter box di 3 metri
  • Banana butter box di 3 metri
  • Softbow butter box di 3 metri
  • Jib cupola di 2 metri di diametro
  • Pianobooster
  • Sound Slopy

Oltre al rifugio Scoiattolo troverete sulle piste anche il rifugio Doss dei Cembri dove spesso io e il mio ragazzo ci siamo fermati a pranzare.
Vi ricordo che per raggiungere gli impianti di risalita potete usufruire di un bus navetta gratuito e che con l’acquisto del Superskirama potrete sciare in diverse località del trentino tra le quali Pejo.

Per ulteriori informazioni → Skipass Pejo

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2.ENOGASTRONOMIA. Il mio amore per il Trentino-Alto Adige nasce tanti anni fa. Avevo circa 6 o 7 anni quando vi andai per la prima volta. Ho cominciato ad apprezzare piano piano una cultura culinaria differente dalla mia ma altrettanto buona. Se da piccola ero un’amante del dolce (come si fa a non amare lo strudel?!), adesso non posso che apprezzare anche il salato: dai formaggi, ai salumi, fino alla tipica pasta fatta a mano. A Peio ho assaggiato per la prima volta gli spatzle, tipici gnocchi tirolesi, con speck e panna, difficili da pronunciare ma buonissimi da mangiare! La tradizione vuole che ogni volta che arriviamo in paese ci fermiamo a pranzare al Ristorante Cantuccio del gusto a Peio Fonti: una delizia per il palato. Antipasto con formaggi e salumi, primo di spatzle o canederli ed eccoci subito immersi nell’atmosfera trentina.
Posso giurarvi che non c’è niente di meglio al mondo che la merenda alla Pasticceria della Nonna dopo una lunga sciata. Te, pasticcini, torte..solo a pensarci mi viene l’acquolina in bocca. Una vera prelibatezza per il palato! Qui potrete assaggiare la torta di Pejo fatta con farina, burro, uova, mandorle e uvetta. Ogni anno compriamo chili di biscotti con gocce al cioccolato come souvenirs della nostra vacanza perchè sono una vera bontà!
Informazioni per i più giovani: a Peio Fonti si trova anche un piccolo pub dove bere una buona birra e trascorrere una tranquilla e piacevole serata. Inoltre a Cogolo troverete un birrificio artigianale dove è possibile acquistare cinque particolari tipologie di birre, con diverse gradazioni alcoliche. Fateci un salto perchè ne vale la pena (Birra Pejo).

3.PEIO TERME. La montagna non è solo sport e buon cibo ma anche cura e benessere del corpo. Dopo una lunga sciata non c’è niente di meglio che un tuffo nelle terme. È a partire dall’800 infatti che Peio diviene una importante località termale, grazie alle caratteristiche depurative e disintossicanti delle sue acque sulfuree. Oltre all’area benessere, troverete all’interno delle terme ogni tipo di cura termale. Vi consiglio la balneoterapia che consiste nella immersione del corpo in acqua termale. I sali minerali ed i gas, presenti in alta concentrazione, offrono un vero sollievo contro i dolori di origine articolare e muscolare. Durante l’immersione le bollicine di anidride carbonica aderiscono alla pelle e svolgono un delicato e continuo micromassaggio: la sensazione generale è di piacere e rilassatezza: un vero toccasana dopo una lunga sciata.
All’interno delle terme avrete anche l’occasione di assaggiare l’acqua di Peio dal sapore ferruginoso.

Per ulteriori informazioni →Terme di Peio

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4.COSA VEDERE A PEIO. Se non c’è troppa neve potrete avventurarvi anche voi alla scoperta del Lago di Pian Palù, un bacino artificiale non troppo distante da Peio Fonti. Potrete raggiungere con la macchina la località Fontanino di Celestino e lì imboccare il sentiero CAI 110. Si arriva al lago in circa 30 minuti, affrontando una salita non troppo semplice (poco adatta per chi non è abituato a camminare in montagna). Ma credetemi la fatica ne vale la pena: il lago è veramente bellissimo e la diga maestosa. Noi purtroppo non avevamo tempo per percorrerlo tutto a piedi ma se ne avremmo l’occasione sicuramente ci torneremo. A metà dicembre il lago era in parte ghiacciato e il profondo silenzio che ci circondava creava una situazione a dir poco magica. Una vera chicca in tutte le stagioni dell’anno.
Altro luogo interessante da visitare è sicuramente Peio Paese, chiamato così per distinguerlo da Peio Fonti. Esso rappresenta il cuore residenziale della città, dove il tempo sembra essersi fermato. Qui è presente un museo dedicato alla grande guerra che preserva oggetti, documenti e fotografie legati alle vicende della Prima guerra mondiale nella valli di Sole e Pejo. Purtroppo non abbiamo ancora avuto l’occasione di visitarlo. Motivo in più per ritornarci!

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5. COSA VEDERE NELLE VICINANZE. Dopo una bella sciata, prima di cena, utilizzate il vostro tempo per visitare i dintorni di Peio. Io e il mio compagno ogni anno ne approfittiamo per visitare una nuova città. Tra queste non può mancare Madonna di Campiglio che a ridosso del Natale si riempie di luci e di piccoli stand enogastronomici. La si raggiunge in circa 50 minuti di macchina, percorrendo una strada piena di tornati. Le vie del centro sono stracolme di boutique, le persone che ammirano le vetrine sono vestite a festa, ostentando opulenza. Noi, invece, siamo solo due piccoli curiosi che mischiati nella folla visitano una città che sembra una versione montana della nostra Riccione.

Vi ho un po’ incuriositi? Non passereste anche voi qualche giorno in questa piccola ma graziosa città?

 

Per maggiore informazioni consultate il sito →Val di Sole